SPRECO ALIMENTARE: PREMIATO CHI NON BUTTA!

Nei giorni scorsi è stata finalmente approvata la legge che porta il nostro bel paese ad essere, dopo la Francia, il secondo ad aver attuato una misura anti spreco alimentare.

Potrete essere felici come lo sono stata io, ma si sa che in Italia le cose sono sempre fatte a metà. A differenza dei nostri vicini che hanno reso obbligatoria la donazione per i grandi supermercati del cibo ancora commestibile imponendo anche pesanti sanzioni e pene detentive per quelli che gettano il cibo nelle discariche o negli inceneritori, la nostra legge si basa su bonus ed incentivi che mirano al riciclo ancora commestibile, lasciando, però (ed ecco la solita pezza all’italiana), ai supermercati la facoltà di scegliere cosa fare dei prodotti.

Cosa prevede la legge?

Vengono dati incentivi di carattere finanziario e tributario per coloro che evitano lo spreco di cibo. Per le imprese economiche (bar, ristoranti, supermercati) che donano il cibo ancora commestibile (ad esempio attraverso la family-bag) il Comune potrà prevedere una riduzione della tassa sui rifiuti “proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione”.

Prima Family Bag a Padova

Prima Family Bag a Padova

Legge anti spreco prevede anche forme di semplificazione burocratica per tutti quegli attori interessati a riciclare, ma che incontrano molte difficoltà a causa delle farraginose regole italiane. Con la legge anti spreco alimentare, infatti, sarà sufficiente fare un resoconto a fine mese dei prodotti regalati e dei soggetti beneficiari.

Le legge stanzia i primi 2 milioni di euro (del piano complessivo da 10 milioni) per l’acquisto di alimenti da destinare alle persone in difficoltà e potenziare così attività di recupero del cibo che abbiano come scopo la donazione ad enti caritatevoli. Più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.

Poi viene istituito un altro fondo, con dotazione di un milioni di euro all’anno per il prossimo triennio per finanziare progetti innovativi per il riciclo e riuso di cibo ancora commestibile e sul packaging intelligente anti spreco.

A livello di spreco Europeo l’Italia si trova più o meno a metà classifica con uno spreco di cibo stimato in 149 chili pro capite. Il valore complessivo del cibo ancora commestibile o riutilizzabile, ma gettato, ammonta a 8,4 miliardi l’anno. Ogni famiglia italiana butta nella pattumiera cibo per un valore di 6-7 euro a settimana, oltre 300 euro l’anno.

Il mio dubbio però è: quanto una legge che lascia alla ragione propria può influire sul modo di spendere e di sprecare di un cittadino?

 

Leggi anche: APP contro lo spreco alimentare

 

 

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