DA RAGAZZA A MAMMA…SEMPRE IN VIAGGIO!

Mancano meno 10 giorni alla DPP (che se mi avreste chiesto 9 mesi fa cosa fosse vi avrei guardato allucinata), cioè 10 giorni alla nascita della piccola Asia, mia figlia.

Suona bello: mia figlia.

Eppure sono qui, a scrivere questo post su come vagabonda Gloria stia diventando anche mamma e di come questa cosa influenzi la vita, i viaggi specialmente.

Andiamo con ordine: questo che sto per scrivere è rivolto a tutte voi, ragazze, donne che cercate risposte sul se sia giusto mettere al mondo dei figli, quando farlo e cosa cambia.

Due anni fa ero di ritorno dopo un anno in Australia in solitaria. Un viaggio pazzesco che ha rafforzato pienamente il mio essere e ciò che voglio: viaggiare. E’ stato l’incipit, la mia rinascita e mi ha portato a scrivere il perchè viaggio

E da quel mio ritorno, di cose ne sono cambiate: la vita famigliare, l’aver incontrato Marco, la convivenza da me non sperimentata e soprattutto la voglia di famiglia.

Famiglia: questa parola “strana”  perché fino a quel momento mi ero concentrata solo su me stessa e su ciò che io ricercavo e volevo. Ma la vita si sa, è un turbinio di circostanze, di binari che a volte si intrecciano in modo particolare che non ti da tempo di capire ma la vivi.

In tutto questo però, non ho accantonato, non ho mollato il viaggio: anzi, con Marco ho vissuto un’esperienza incredibile in camper per la California due mesi; abbiamo girato l’italia. Non ho quindi lasciato che la mia persona o che il mio essermi ritrovata si mettesse in secondo piano. 

Non è questo che voglio. Non è questo lo spirito di viaggio che ho imparato. 

In poco tempo da una a due a quattro: si, abbiamo aggiunto due componenti alla famiglia Maya e Tea. Chi ci segue sa che sono le nostre amate pelose che vengono con noi in viaggio e che son parte della ciurma di vagabondi. 

Altro cambiamento.

Viaggiare da sola senza animali è facile. Pensi a te e a ciò che serve a te. Punto.

Viaggiare in coppia si pensa all’altro e a ciò che per bene di entrambi piace. Punto.

Viaggiare con animali comporta pensare a dove andare con loro e far centrare anche quello che piace a te e al tuo compagno. Un mix di considerazioni. Un mix a volte non facile per mezzi, visti, vaccini e tutto ciò che comporta un peloso a spasso per il mondo. 

E voi starete pensando: sei passata dall’essere sola, come mi sento dire spesso”libera” a questo plus di due o quattro gambe/zampe. 

E non è finita: tra meno di quel che penso avrò anche una nana di cui prendermi cura, un essere vivente come me alla quale insegnare, crescere, e cercare di portar in viaggio con le mie idee e i miei pensieri, ma facendola crescere libera nelle scelte.

A questo punto immagino le facce di molte: PANICO!

Sì, lo comprendo. Panico perchè è tutto nuovo, perchè nessuno ti insegna a essere genitore, perchè nessuno ti obbliga a dover far 5 visti anziché uno; perchè non avrò solo uno zaino, ma una moltitudine di cose da portarmi che sicuramente smarrirò tra un aeroporto e l’altro. 

Ma ho una cosa: la voglia di viaggiare che non smette mai.

Ed ecco quindi che voglio dirvi: sto per diventare mamma, sto per cambiare e stravolgere ancora una volta la mia vita e questa volta ancor più perché un figlio non lo puoi eliminare, metter da parte. Sto per rinunciare a- forse- molte cose che prima avrei potuto permettermi ma che sinceramente ancor ora non mi son permessa (avere una casa tutta mia per esempio). 

Sto affrontando una scelta che nessuno impone, nessuno dice come ma che non vedo l’ora di potervela raccontare.

In questi nove mesi di sbalzi ormonali e di pianti dove a momenti mi sentivo wonderwoman e in altri dove mi domandavo perché ho ancora una volta aumentato il mio accrescimento personale: ho appreso che tutto si può. Basta volerlo.

Basta voler umilmente ciò che si è e che si ritiene importante per sè e per chi ci cironda, basta essere in sintonia con il proprio pensiero e levigarlo con altri per rendere l’esperienza ancora più bella. Basta tanto, si, tanto, coraggio per affrontare le scelte e le sfide della vita. Ma in tutto ciò, basta saper che a questo mondo se si vuole si può. 

Il mio è un invito, a me e a voi che affrontate con angoscia e forse paura (come quella che avevo e ancora un pò mi è rimasta), a vivere con coerenza le vostre aspettative, ma di lasciare che le situazioni a volte vi sorprendono e vi rendano il percorso diverso e per la maggior parte ancora più bello.

Il mio invito è quello di non pensare che essere genitore sia la fine di moltissime cose, ma piuttosto di un cambiamento. Un cambiamento forte, senza ombra di dubbio, che può togliere del tempo a noi stessi, ma anche regalarcene altro con sorridi bellissimi e una speranza in più di viverne altri.

Il mio, è un invito a non lasciar da parte la valigia perché in tenda,hotel, camper mare o montagna un figlio è sicuramente gestibile. Non è un limite. Semmai lo è la vostra testa. 

Eliminate le circostanze e siate flessibili e aperti. 

Eliminate le paure per quanto ciò sia possibile, ma lasciatele anche restare perchè a volte creano adrenalina e aiutano.

Eliminate i preconcetti e informatevi.

Eliminate i discorsi di altri e vivete come volete vivere. 

Io non so come sarò o come diventerò, ma di una cosa son sicura: da ragazza vagabonda a mamma la mia costante sarà sempre il viaggio in qualunque sua forma, origine e meta.  

Ricordatevi di non smettere mai di far della vostra vita un capolavoro! 

 

ps: ultimo post da ragazza. Il prossimo sarà da mamma 😉

 

 

 

 

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15 Comments

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  2. 2

    E’ vero bisogna rimanere fedeli a se stessi e non smettere mai di inseguire i propri sogni ma non sempre sono i figli ad impedire di realizzarli ma altre situazioni contingenti della vita. Avere le idee chiare su ciò che si vuole è di sicuro un ottimo modo per affrontare le difficoltà quotidiane !

  3. 3

    Hey! Ma quand’è la tua dpp??io meno 4 alla mia seconda cucciola!! Io tuoi stessi pensieri frullavano anche nella mia pancia, prima della venuta di Emiliano, il mio primo bambino. Una cosa ti posso dire, diventare mamma ti cambia. Cambiano le prospettive e le priorità, cambia il “sentire” le cose del mondo. Si smette di viaggiare? Certo che no! Ma magari si diventa un po’ più prudenti, si rallenta.. perché anche una gita fuori porta si accende dei colori della scoperta. Quella dei suoi occhi e dei tuoi.

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  5. 5

    Io stessa mi chiedo cosa ne sarà della mia libertà e della mia passione per i viaggi se un giorno avrò figli. Ma riconosco che è una questione di prospettiva. Grazie per aver condiviso la tua storia 🙂

  6. 6

    Buona avventura! Ho già letto il tuo post da mamma e con piacere leggo i tuoi pensieri con la pancia. Erano molto vicini ai miei.

  7. 7

    Le tue parole sono di grande ispirazione! Anche io ho fatto due anni in Australia e ora convivo, in Italia. ll diventare mamma mi spaventa, ho paura di dovermi fermare ma siete davvero in tante a dimostrare quanto le mie paure siano infondate continua così

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  9. 10

    tra 10 giorni nascerà una piccola viaggiatrice! Bel post, vedrai che riuscirai a trasmettere a tua figlia la tua passione per il viaggio! in bocca al lupo per tutto.

  10. 12
  11. 14

    Da mamma viaggiatrice già da un pezzo a mamma viaggiatrice futura: chi si ferma non sa cosa si perde! Tieni pronta la valigia e vai. Il primo viaggio di mia figlia è stato a 6 mesi il secondo a 18 (ha iniziato a camminare a Dubai…). A distanza di 15 anni è diventata una ragazza con una voglia di viaggiare insaziabile, sempre curiosa e pronta a nuove esperienze. Buon viaggio a te e alla tua piccola Asia. Nascerà con le scarpe da trekking, proprio come la mia!

  12. 15

    Avevo il desiderio di viaggiare quando ero sola ed ho tre volte tanto il desiderio di farlo da moglie e da bis mamma quindi continua così, non ti fermare se questo ti fa stare bene.

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